La collusione tra politica e camorra penalizza enormemente le comunità vesuviane
- Febbraio 23, 2025
- dalla Redazione
08 Minute
Quarta pagina
I media ci propinano continuamente casi di collusione tra politica e camorra nelle comunità all’ombra del vulcano più famoso d’Europa. Tuttavia la piaga peggiore si anniderebbe nel sottobosco torbido e maleodorante degli interessi economici che unirebbero poteri diversi sotto l’egida di una comune fede : il potere. Insospettabili professionisti, imprenditori, artisti, impegnati a vario titolo in politica, investirebbero nel crimine organizzato somme ingenti ricavandone interessi stratosferici. Spaccio di stupefacenti e usura, questi gli indotti nei quali immettere denaro e farlo lievitare rapidamente. Gli stessi colletti bianchi che poi tuonerebbero pubblicamente contro l’illegalità e l’anarchia violenta in genere. In pratica individui abili a porre in essere la strategia del fingi di condannare chi “ti fa guadagnare”. Le persone oneste, nella stragrande maggioranza dei casi, non denunciano da un lato per timore di ritorsioni e dall’altro perché ripongono scarsa fiducia nelle istituzioni. Un dato amaro ma reale che la dice lunga sulla gravità di un fenomeno che forse fa comodo a qualcuno. Non abbiamo mai creduto alle favole nella ferma convinzione che determinati disagi sociali siano stati creati decenni addietro a tavolino da potenti lobby nostrane per identificare il meridione come realtà degradata ad alto tasso criminale. Ed ecco poi aperte le porte alla politica coloniale dei poteri arroccati nella parte settentrionale del Paese, sempre pronti a depredare il sud di risorse umane e materiali. Non ci illudiamo che si riscriva con onestà intellettuale la storia che è ben diversa da quella riportata nei libri di testo in uso nelle scuole della Repubblica: chiediamo solo ad ogni cittadino di fare la sua parte, nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche, perché il sud torni a brillare di luce propria e con lui le comunità vesuviane.
Alfonso Maria Liguori
La psicoterapia aiuta a riconoscere e affrontare le emozioni intense
Senza giudizio, permettendo di esplorare il dolore e il lutto in modo sano.
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Il terapeuta può offrire un sostegno empatico, in grado di ridurre la solitudine e il senso di isolamento che spesso accompagna la perdita di un figlio.
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Per molti genitori, la perdita di un figlio è un trauma profondo. La psicoterapia può aiutare a lavorare attraverso le ferite emotive, riducendo l’intensità del trauma nel tempo.
Accettazione e resilienza

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Molte persone imparano a vivere con il dolore senza che questo domini la loro vita, sviluppando nuove modalità per far fronte alla sofferenza.
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Sebbene la perdita di un figlio cambi profondamente una persona, la psicoterapia può aiutare a trovare nuovi modi di vivere e di relazionarsi con il mondo, pur mantenendo vivo il ricordo e l’amore per il proprio bambino.
Ogni percorso di lutto è unico, e il supporto psicoterapico può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze e alle esperienze individuali di chi affronta questa sofferenza. Se qualcuno che sta vivendo un dolore simile si sente sopraffatto, cercare un terapeuta qualificato può davvero fare la differenza per poter affrontare il processo in modo sano.
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