Baby gang scatenate a Napoli. Giovanissimi responsabili di reati violenti, al soldo della camorra
- Marzo 9, 2025
- dalla Redazione
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Quarta pagina
Baby gang scatenate a Napoli e provincia. Bande di criminali in erba, spesso legati a famiglie di camorra, compirebbero furti, rapine e scippi nella maggioranza dei casi non denunciati dalle vittime per timore di ritorsioni. Le forze di polizia avrebbero parzialmente le mani legate nei confronti di chi giocherebbe sull’età non imputabile per eludere la legge. Alla camorra questo particolare non sarebbe sfuggito : i clan arruolerebbero infatti ragazzini oltremodo violenti e spregiudicati come pusher, esattori e perfino killer. Poche centinaia di euro per gambizzare la vittima di turno, dai mille ai tremila per toglierle la vita.
Ai baby boss questo farebbe “prendere punti”, ovvero accrescerebbe il loro prestigio malavitoso e quindi il rango all’interno del sistema. A rafforzare lo status criminale le detenzioni negli istituti minorili, motivo di vanto per gli aspiranti boss in carriera. Senza istruzione, ispirati da fiction come “Gomorra”, i rampolli della camorra scrivono sui muri o si tatuano sul corpo slogan insensati del tipo “Nella gioia e nel olore Vanella Grassi unico amore”.
Le strade di Napoli e dell’hinterland si macchiano del loro sangue, famiglie tremano per la sorte che potrebbe toccare ai figli possibili vittime delle baby gang, le forze dell’ordine hanno difficoltà a contenere la violenza di questa nuova generazione di fuori legge.
E la politica? Quella locale glissa, quella centrale posiziona ad arte tasselli nell’ormai storico mosaico della “questione meridionale”. La camorra serve ai poteri che contano, alle lobby settentrionali, a chi non ha interesse a tenere unito ed efficiente il Paese. Solita storia…in un deprimente immobilismo da parte della gente.
Alfonso Maria Liguori
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