Via Emanuele Gianturco a Napoli soprattutto all’imbrunire si trasforma in un ricettacolo di prostitute e balordi

Non c’è limite allo squallore che da anni avvolge questo lato della periferia napoletana. Soprattutto al tramonto la scenografia che vede tante attività prevalentemente orientali operose caratterizzando i luoghi lascia il posto a quella di un deserto umano animato da prostitute extracomunitarie e transessuali “in bella mostra” all’interno delle rispettive auto. Per non parlare dei balordi, stranieri irregolari sovente in stato di ebrezza, rapinatori e scippatori che fanno da cornice ad un degrado giorno per giorno ben visibile a tutti. La politica latita e con essa le istituzioni che dovrebbero garantire un qualità d’esistenza almeno accettabile ai residenti.

Secondo alcune indiscrezioni tra le prostitute in “servizio” in loco figurerebbero alcune positive all’HIV e all’epatite C. 

Tante le promesse di bonifica negli anni sbandierate in periodo elettorale e mai poste in essere. Se a questo aggiungiamo l’aria palesemente inquinata dagli scarichi di storiche raffinerie della zona e rifiuti di ogni genere sversati in punti strategici del sito il quadro diventa veramente disastroso. I residenti si difendono come possono tentando di limitare i danni. Sono scettici nei confronti del pubblico e rassegnati al degrado che li circonda.

Ultimamente pare che vada di moda il mercato dello scambio di coppie tra automobilisti che si sarebbero parzialmente spostati dalla parte inferiore del Centro Direzionale ad aree di via Emanuele Gianturco. Controlli da parte delle forze di polizia? Da annuncio pubblicitario : “AAA cercasi disperatamente uniformi di Stato”.

Alfonso Maria Liguori