La crudeltà intenzionale nella relazione rappresenta un tema di intervento in psicoterapia molto delicato
- Aprile 10, 2025
- dalla Redazione
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Quarta pagina
La crudeltà intenzionale in una relazione si manifesta quando uno dei partner (o entrambi) agisce deliberatamente per ferire, sottomettere, umiliare o distruggere l’altro emotivamente, psicologicamente o anche fisicamente. A differenza di comportamenti impulsivi o reazioni emotive intense, qui c’è un elemento di premeditazione o consapevolezza, anche parziale.
Di seguito alcune origini psicologiche.
Traumi infantili
Esperienze di abuso, trascuratezza o modelli relazionali basati sul potere e sul controllo possono strutturare personalità inclini alla crudeltà.
Disturbi di personalità
Come nel caso del disturbo narcisistico o antisociale, dove l’altro è visto come oggetto da manipolare o usare.
Difese patologiche
La crudeltà può rappresentare una forma di difesa dal dolore o dalla vulnerabilità.
Dinamiche relazionali
Relazioni simmetriche vs complementari
La crudeltà può emergere in relazioni squilibrate, dove uno domina e l’altro subisce.
Cicli di violenza
Spesso la crudeltà è inserita in dinamiche ripetitive di attacco-difesa, che si autoalimentano.
Intervento in psicoterapia
Fase di valutazione
Riconoscere la presenza di crudeltà intenzionale è fondamentale, ma difficile, specie se mascherata da razionalizzazioni (“lo faccio per il suo bene”, “se l’è cercata”).
Spazio di consapevolezza
Aiutare il paziente a riconoscere il proprio ruolo (che sia vittima, autore o entrambi) senza giudizio, ma con responsabilità.
Lavoro sul trauma e sulle emozioni
Spesso la crudeltà è legata alla rabbia, al senso di impotenza o alla vendetta.
Psicoterapia individuale, di coppia o familiare
A seconda del contesto, si può lavorare per interrompere le dinamiche distruttive.
Rischi per il setting terapeutico
La crudeltà può essere agita anche nella relazione terapeutica (acting out, manipolazioni, seduzioni).
Il terapeuta deve mantenere confini saldi, lavorare sul controtransfert e valutare il rischio.
Obiettivi terapeutici
Interrompere la dinamica di violenza e potere.
Lavorare sullo sviluppo dell’empatia e della regolazione emotiva.
Favorire relazioni più sane e autentiche.
Dottoressa Ester Di Rosa
La psicoterapia aiuta a riconoscere e affrontare le emozioni intense
Senza giudizio, permettendo di esplorare il dolore e il lutto in modo sano.
Supporto emotivo
Il terapeuta può offrire un sostegno empatico, in grado di ridurre la solitudine e il senso di isolamento che spesso accompagna la perdita di un figlio.
Gestione del trauma
Per molti genitori, la perdita di un figlio è un trauma profondo. La psicoterapia può aiutare a lavorare attraverso le ferite emotive, riducendo l’intensità del trauma nel tempo.
Accettazione e resilienza

Attraverso la psicoterapia,
Molte persone imparano a vivere con il dolore senza che questo domini la loro vita, sviluppando nuove modalità per far fronte alla sofferenza.
Riorientamento della vita
Sebbene la perdita di un figlio cambi profondamente una persona, la psicoterapia può aiutare a trovare nuovi modi di vivere e di relazionarsi con il mondo, pur mantenendo vivo il ricordo e l’amore per il proprio bambino.
Ogni percorso di lutto è unico, e il supporto psicoterapico può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze e alle esperienze individuali di chi affronta questa sofferenza. Se qualcuno che sta vivendo un dolore simile si sente sopraffatto, cercare un terapeuta qualificato può davvero fare la differenza per poter affrontare il processo in modo sano.
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