Intervento psicoterapeutico quale rimedio alla paura della guerra. Analisi dei fattori scatenanti
- Aprile 16, 2025
- dalla Redazione
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Quarta pagina
La paura della guerra è un tema attuale e profondamente angosciante per molte persone, specialmente in un periodo in cui i conflitti armati tornano spesso al centro delle notizie. In psicoterapia, l’intervento su questa paura dipende da vari fattori: il significato che ha per il paziente, il livello di ansia che genera, la sua storia personale e il contesto in cui vive.
Ecco alcuni elementi centrali dell’intervento psicoterapeutico su questo tema.
Validazione e normalizzazione
• È importante riconoscere che la paura della guerra è una reazione comprensibile e comune.
• Il terapeuta può aiutare il paziente a sentirsi meno solo e a non patologizzare una preoccupazione che, in molti casi, ha basi reali.
Esplorazione del significato personale
• La guerra può attivare paure archetipiche (perdita, morte, distruzione) o memorie personali/familiari (es. traumi generazionali).
• In terapia si esplora quale rappresentazione personale ha la guerra per il paziente: è solo una paura per il futuro? Ha a che fare con un senso di impotenza, colpa, rabbia?
Lavoro sull’ansia e sul senso di controllo
• Tecniche cognitive e comportamentali possono aiutare a gestire l’iperattivazione emotiva, l’ansia anticipatoria, il doomscrolling.
• Si lavora per riportare l’attenzione al presente e ristabilire una percezione di agency: cosa posso fare ora, nel mio piccolo?
Intervento sul pensiero catastrofico
• Molti pazienti temono che “scoppi la guerra da un momento all’altro” o che “finisca il mondo”.
• Si può lavorare su questi pensieri automatici attraverso la ristrutturazione cognitiva, distinguendo tra paura reale e pensiero disfunzionale.
Risorse e resilienza
• Si favorisce l’accesso alle risorse interne del paziente: storie di superamento, significati spirituali, connessione sociale.
• In alcuni casi, si può anche usare la paura della guerra come leva per riscoprire ciò che è davvero importante, in un’ottica esistenziale.
Dottoressa Ester Di Rosa
La psicoterapia aiuta a riconoscere e affrontare le emozioni intense
Senza giudizio, permettendo di esplorare il dolore e il lutto in modo sano.
Supporto emotivo
Il terapeuta può offrire un sostegno empatico, in grado di ridurre la solitudine e il senso di isolamento che spesso accompagna la perdita di un figlio.
Gestione del trauma
Per molti genitori, la perdita di un figlio è un trauma profondo. La psicoterapia può aiutare a lavorare attraverso le ferite emotive, riducendo l’intensità del trauma nel tempo.
Accettazione e resilienza

Attraverso la psicoterapia,
Molte persone imparano a vivere con il dolore senza che questo domini la loro vita, sviluppando nuove modalità per far fronte alla sofferenza.
Riorientamento della vita
Sebbene la perdita di un figlio cambi profondamente una persona, la psicoterapia può aiutare a trovare nuovi modi di vivere e di relazionarsi con il mondo, pur mantenendo vivo il ricordo e l’amore per il proprio bambino.
Ogni percorso di lutto è unico, e il supporto psicoterapico può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze e alle esperienze individuali di chi affronta questa sofferenza. Se qualcuno che sta vivendo un dolore simile si sente sopraffatto, cercare un terapeuta qualificato può davvero fare la differenza per poter affrontare il processo in modo sano.
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