La camorra arruolerebbe giovanissimi affiliati per rinforzare le fila dei clan

Il “sistema” cercherebbe giovanissimi affiliati per rinforzare le fila dei clan che lo animano. Vite raccolte dall’alienazione della strada, vittime dell’analfabetismo funzionale che avvolge contesti monocromatici di cemento dove a comandare è la camorra non lo Stato. Chi ha più soldi fa la bella vita, può dove gli altri devono solo sognare, restare a guardare esprimendo frustrazioni e complessi di inferiorità. In certi contesti se ci si vuole sentire “uomini” bisogna essere pronti a spacciare, sparare, a calpestare chiunque osi contrastare l’autorità di quelli che solo all’apparenza sembrerebbero individui vincenti.

Purtroppo così non è: ci si trova di fronte a morti che camminano o nel migliore dei casi ad aspiranti ergastolani al 41bis. Ovvero nella più rosea previsione ad attendere questi geni del crimine una detenzione talmente rigida da non lasciare spazi alla sia pur minima privacy. Nel frattempo a casa a attendere i boss detenuti mogli e compagne fedelissime e pronte a tutto pur di salvaguardare l’onore del proprio amato. Peccato che nella stragrande maggioranza dei casi queste esemplari compagne passino il tempo ad accumulare amanti frequentando magari locali di scambisti e serate mondane a sfondo erotico.  La verità è sovente ben diversa dal quadro perfetto che una persona, detenuta e lontana, sognerebbe. In questo caos e nel più totale lassismo da parte delle istituzioni la camorra si rafforza affiliando ragazzini da armare e seminare per le strade a spacciare o raccogliere estorsioni. 

Alfonso Maria Liguori