Piazza Trieste ad Ercolano resta cantiere aperto. Tutelare le attività locali è un dovere

Doveva essere tutto abbondantemente pronto per lo scorso Natale, compresa la nuova vasca al centro della piazza. Ad oggi per apparenti problemi burocratici un desolante immobilismo avvolge luoghi già martoriati da una desertificazione commerciale particolarmente palpabile all’imbrunire. Oneri fiscali rilevanti penalizzano gli eroici negozianti, non ultima la tassa per i rifiuti, che nonostante tutto continuano a credere ed investire nella zona. Non parliamo di un’area periferica del paese ma del pieno centro che ospita tra l’altro studi di politici e amministratori comunali. In pratica sotto gli occhi degli “addetti ai lavori” uno dei siti più rappresentativi della città agonizza nell’attesa della visita formale dei “soliti noti” a breve in occasione delle prossime amministrative locali. Ribadiamo ancora una volta come le elezioni forniscano un mezzo concreto ai cittadini per cambiare le cose, affidare il paese in mani diverse sotto il profilo politico amministrativo. Ad Ercolano però come per magia dopo anni di lamentele per strada, negozi, associazioni alla vigilia del voto tutto torna alla tranquillità e dal cilindro magico saltano poi fuori nomi più che scontati. Con amara ironia potremmo dire che questo sugella l’apoteosi del voto d’opinione. L’informazione ha il dovere di informare, promuovere la verità i cittadini quella di apportare trasformazioni utili alla crescita delle comunità. In caso contrario vuol dire che agli ercolanesi in realtà l’attuale condizione piace e con essa chi la anima a livello politico amministrativo. Della serie: agire o tacere, basta con le chiacchiere inutili. 

Alfonso Maria Liguori