Il gioco d’azzardo rappresenta ancora una fonte di guadagno enorme per la camorra

Un business enorme per il sistema pronto a investire tanto a Napoli quanto nell’hinterland in bische e circoletti che brulicano di macchinette mangia soldi. Si innesta così un circolo vizioso che in poco tempo porta il giocatore dal tavolo verde o dalle video slot machine alla porta degli usurai pronti a prestargli denaro per consentirgli di continuare a giocare. Si perde ben presto qualsiasi forma di rispetto per sé stessi, gli amici si allontanano come la famiglia, si rinuncia a tutto quello che nella vita ha un senso pur di continuare a scommettere.

Oggi si parla tanto di ludopatia e trattamenti psicoterapeutici per aiutare i soggetti ad uscire dalla devastante dipendenza. Anche in questo settore del malaffare colletti bianchi della Napoli bene investono traendo profitti di circa il 150%. Un’economia sommersa che le istituzioni ad oggi non riescono o non vogliono seriamente smascherare. Purtroppo corruzione e collusione dilagano nel pubblico ad ogni livello e le conseguenze sono drammaticamente visibili a tutti. Le apparenze spesso ingannano : l’innocua massaia, l’impiegato, lo studente possono diventare procacciatori di “polli” per la camorra da avvicinare al mondo del gioco d’azzardo per poi spogliarli di tutto.

Ovviamente ne traggono un tornaconto che aumenta a seconda della cifra che riescono a spillare alla vittima. Qualcuno ci ha chiesto: esattamente dove si trovano queste bische? Nel centro storico di Napoli, Arenaccia, Piazza Garibaldi, Vomero e in tutta la provincia, sia nord che sud. Una ramificazione spaventosa che la dice lunga sulla portata di un’emergenza ormai endemica.

Alfonso Maria Liguori