La camorra sfrutterebbe in modo disumano lavoratori irregolari nell’hinterland napoletano
- Marzo 2, 2025
- dalla Redazione
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Quarta pagina
Nell’hinterland di Napoli e in alcune aree della provincia non si è mai arrestato il vergognoso fenomeno del lavoro nero e con esso del capolarato. Per pochi euro al giorno dall’edilizia al settore agricolo manovali, spesso extracomunitari irregolari, lavorano anche 14 ore al giorno senza contributi, dispositivi di sicurezza, copertura assicurativa sugli infortuni, contributi. Persone di fatto inesistenti, senza diritti, ridotte allo stato di schiavitù da camorristi senza scrupoli pronti a tutto pur di arricchirsi sul sudore e sul sangue della povera gente. Chi sa non denuncia per paura di ritorsioni e per scarsa fiducia nella istituzioni. I controlli da parte delle autorità preposte risultano ad oggi inefficienti e saltuari : dato allarmante se si considera la quantità di persone alla berlina di farabutti della peggiore risma.
Continuano così le morti sul lavoro, le tragedie annunciate nell’inspiegabile immobilismo di chi dovrebbe pubblicamente vigilare e palesemente non lo fa o in modo estremamente approssimativo. Attenzione poi al settore ristorativo/alberghiero: un oceano di operatori a nero sottopagati e spremuti fino all’osso, non solo stranieri ma anche italiani. Si sente poi dire :” i giovani non hanno voglia di lavorare”. Beh, se per lavoro si intende un impegno giornaliero di almeno 12 ore per 100/120 euro a settimana ci schieriamo senza indugio dalla parte dei “nullafacenti”. Il lavoro è un diritto non un’elemosina ma soprattutto nel sud Italia non è mai stato così. Ci auguriamo che la magistratura dia il via ad indagini scrupolose al fine di assicurare alle patrie galere “negrieri” indegni di essere definiti esseri umani.
Alfonso Maria Liguori
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