Basta con i sermoni retorici e le omelie politiche in merito alla volontà di cambiamento di Napoli e della provincia. Chi scrive è testimone diretto del livello di abbrutimento in cui versano arterie principali che conducono direttamente alla capitale del Mediterraneo. Vie d'accesso alla città perennemente popolate da pregiudicati a bordo di grosse moto e auto, sistematicamente senza casco, che sfrecciano sull'asfalto nella totale assenza delle istituzioni. AAA: cercasi operatori di Polizia sul territorio. Un dato tanto avvilente quanto reale e soprattutto devastante negli effetti. Si uccidono ragazzini di quindici anni, si spaccia ovunque, si cammina con il coltello in tasca, quando non la pistola, in un assordante silenzio da parte dello Stato che blinda determinati perimetri urbani solo all'indomani dell'ennesimo omicidio annunciato. Sotto il profilo sociale la situazione è anche peggiore: se si tenta di fare corretta informazione, a prezzo di enormi sacrifici, evidenziando responsabilità e disfunzioni si diventa facili vittime del potente di turno che scatena i servi sciocchi sui social per colpire chi ha osato opporsi al "sistema".
Attenti ad attribuire questo termine alla sola camorra: il vero "sistema" è composto da disonesti professionisti, imprenditori e politici collusi con la peggiore risma di fuori legge, tutti impegnati in un'unica missione, fare soldi e accumulare potere. Per questa gentaglia tutto il resto è tempo perso: figurarsi poi il prodigarsi in favore di persone dalle quali non è possibile trarre alcun guadagno. Ormai si è professionisti solo sulla carta con lauree e master acquistati online senza il minimo sforzo, è solo questione di prezzo. Fanatica, presuntuosa, isterica la nuova classe dirigente rema continuamente contro gli interessi della gente comune nell'assurda convinzione di poter imporre il consumismo borghese ad ogni strato della società. L'imperialismo occidentale non conosce battute di arresto, si rigenera con incredibile rapidità affondando continui fendenti ad un proletariato sempre più debole nei confronti dei padroni.
L'idealista viene visto come un pazzo fallito, si inneggia al benessere economico che in realtà si accumula su un debito pubblico spaventoso. A farne le spese il settore sanitario pubblico, quello scolastico e delle infrastrutture. Si circola su strade groviera pur pagando tasse esorbitanti: le stesse strade che vengono puntualmente bonificate alla carlona con interventi di somma urgenza per consentire alle ditte "amiche degli amici" di arricchirsi. Per capirsi meglio il rattoppo deve essere fatto in modo da durare un tot di tempo e non di più così da richiedere un nuovo intervento da parte dei "soliti noti". Qualcuno diceva :" Lo stato borghese si abbatte non si cambia". Un principio giusto purtroppo in passato perseguito con gli strumenti sbagliati da parte di chi avrebbe, con un modus operandi diverso, forse potuto cambiare veramente in meglio il Paese.
Alfonso Maria Liguori