L'indifferenza dello stato borghese produce i suoi frutti. Ancora giovani vite finite nel sangue a Napoli. L'omicidio del 15enne Emanuele Tufano testimonia il fallimento di un governo che ormai di democratico ha ben poco. Avvezzi all'anarchia comportamentale e prostituiti alla logica dell'apparire mostriamo il lato peggiore di quello che una volta qualcuno avrebbe definito imperialismo occidentale. Per il dio denaro si ammazza, si tradisce, si cresce nella logica del "tutto, maledetto e subito" nel miserabile tentativo di emulare i falsi miti di fiction a tema sullo stile "Gomorra". Potenti casati si ingrassano sulla disperazione, l'ignoranza e la sottomissione di chi non ha mai avuto la possibilità di andare oltre grigie bare di cemento chiamati "rioni". A vario titolo siamo tutti responsabili di certe tragedie con la nostra indifferenza, il nostro finto buonismo, la nostra cinica ipocrisia. Una volta risolto il problema esistenziale di carattere personale guardiamo gli altri meno fortunati dall'alto in basso, nell'assurda convinzione di aver raggiunto uno stato di grazia negato a tanti. Quanto siamo distanti dalla verità e da un'ipocrita costituzione che recita "l'Italia è un Paese basato sul lavoro".
Andrebbe riscritto il "documento per eccellenza", andrebbero tutelati adeguatamente i valori civili alla base di una nazione che si professa all'avanguardia in campo storico/culturale. Le nostre origini, in merito poi ci sarebbe a lungo da discutere, non ci consentono di essere fieri più di tanto di alcunché. Lo ricordino i giovani intemperanti che ostentano il saluto romano in barba alle leggi ignari di quale abominio sia stata la più scellerata delle dittature che non aveva nulla a che fare con il sano nazionalismo. Napoli, capitale del Mediterraneo, agonizza ormai da troppo tempo : lo stereotipo "pizza, sole e mandolino" non convince più nessuno. Astuti burocrati asserviti al potere hanno represso per decenni la coscienza sociale della gente riducendola in uno stato di sudditanza indegno di esseri pensanti. Ragazzini muoiono ammazzati come boss, si gira con il coltello in tasca come fosse normale, ci si sente "guappi" temprati senza nemmeno conoscere il significato e l'origine del termine. Si sguazza nel guano dell'approssimazione in un disarmante silenzio istituzionale. Intanto i servizi pubblici vanno sempre peggio lasciando l'onesto contribuente solo con i suoi problemi, con le esigenze che una repubblica democratica dovrebbe aver risolto da un bel pezzo. Non ci si può sempre voltare dall'altre parte nell'assurda convinzione che certe disgrazie non possano mai toccarci direttamente. Napoli ha bisogno d'amore e civiltà non di sparatorie e sangue per brillare di luce propria. “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l'indifferenza dei buoni ( Martin Luther King).
Alfonso Maria Liguori