Chi non ha aiutato le persone in vita quando ne avevano bisogno eviti inutili show al cimitero. Come ogni anno puntuale arriva l'appuntamento con la farsa del 2 novembre. Si, perché sono veramente poche le persone che commemorano i propri defunti con lo stesso spirito con il quale gli hanno prestato ausilio in vita. Nella stragrande maggioranza dei casi loculi abbandonati da un anno si coprono di fiori, lumini, croci elettriche tanto per non sfigurare agli occhi della gente. Per non parlare delle sceneggiate chiassose messe in essere da chi fino alla morte del congiunto non ha fatto altro che odiare e criticare lo stesso. Chi scrive è nauseato da un atteggiamento che non cambia mai, miserabile espressione di una società vuota, cinica, avvezza unicamente al benessere materiale. Quanto siamo lontani dalla visione foscoliana dei sepolcri o dal significato religioso di un evento ormai ridotto a farsa. Incredibile ma vero anche al cimitero esistono poi le classi: quante volte abbiamo udito "Noi in famiglia abbiamo la cappella..." "Se vedessi solo di architetto abbiamo speso una cifra ma è venuta una piccola chiesa". In merito ai ladri di tombe ci limitiamo a pubblicare una foto espressione del disprezzo che non sapremmo rendere in modo più sintetico e inequivocabile.
Assurdo, immorale trasportare la visione becera e venale dell'esistenza terrena al riposo eterno. Che Dio ci sia o meno, rispettiamo sempre l'opinione degli atei, è indiscutibile che in seguito alla decomposizione organica le nostre molecole vengano utilizzate per altro scopo dai processi inarrestabili della natura. Quindi sotto un certo aspetto l'immortalità è scientificamente provata donando a quello che resta del nostro corpo un valore ben più alto della fredda e immobile carcassa. Da credente posso testimoniare, essendo stato presente all'esumazione dei miei genitori e di altri parenti, come la fede permetta di avvertire l'assenza spirituale della persona in quel momento dando un senso di sollievo, di speranza nella proiezione dell'amato defunto in una dimensione positiva, esplosione di energia inesauribili. Allora l'oscurità del nulla, il terrore del "non essere", lasciano spazio ad immagini ricche di colori e dinamicità. Non si tratta di credere alle favole da oratorio o di ingenui sogni ma di concretizzare il messaggio profondo di una dottrina che dal battesimo all'estrema unzione ci avvicina a Dio. Vorremmo rivolgere un pensiero ai genitori che hanno perso figli magari giovanissimo in seguito ad incidenti o a causa di impietose patologie, a chi si è visto privare della persona amata con bambini piccoli destinati a crescere senza il papà o la mamma. Ogni parola che tenti di lenire il loro dolore sarebbe fiacca e retorica: tuttavia non ci asteniamo dal pregare per loro (per chi è credente) tentando come possiamo di aiutarli concretamente senza limitarci ad inutili e fastidiosissime commiserazioni.
Alfonso Maria Liguori