In occasione della commemorazione dei defunti la scrittrice-imprenditrice nel settore marketing Chiara Martini lancia un messaggio soprattutto ai giovani perché vivano questa particolare ricorrenza con il giusto spirito. "Ricordo con piacere la foscoliana visione dei sepolcri, della positività di un esempio in vita che dovrebbe fungere da sprono per le nuove leve a fare bene. Una sorta di energia in standby alla quale attingere risorse per affrontare con più determinazione questo percorso terreno. Per chi è credente poi la commemorazione dei defunti  è un'occasione per rendere omaggio ai propri cari nella speranza di guadagnarsi un giorno il diritto di rincontrarli in una dimensione migliore. Con la Pasqua la morte viene definitivamente sconfitta e si aprono le porte della vita eterna per chi avrà dimostrato di meritarla. Al di là di qualsiasi considerazione in merito, se ne discute dalla notte dei tempi in ogni settore, da quello teologico allo scientifico senza tralasciare quello filosofico, la speranza gioca in tal senso un ruolo fondamentale. Pensiamo ad una madre che ha perso un figlio in seguito ad un male incurabile o un incidente: quale incommensurabile sollievo questa donna trarrà dalla fede intesa nell'accezione più alta del termine. Se è vero che nessuno è tornato dall'aldilà per illuminarci in merito è altrettanto chiaro che nessuno potrebbe provare con certezza matematica l'inesistenza di una vita, diversa da quella che intendiamo convenzionalmente, dopo la morte.

Allora perché usare violenza psicologica ad una persona che soffre  dichiarando, a volte in modo perfino offensivo, che non esiste altro percorso per l'essere umano di quello biologico che si conclude con la cessazione delle funzioni vitali e la decomposizione organica dell'individuo. A volte basterebbe veramente poco per essere più sensibili con il prossimo, più attenti alle sofferenze di chi non chiede altro che essere rispettato per le sue convinzioni. Evitiamo poi inutili teatrini al cimitero quando in vita abbiamo ignorato se non ingiuriato il defunto in questione: farsi belli agli occhi del pubblico vale moralmente parlando quanto il due di briscola e non sortisce altro effetto che screditare miseramente chi adotta tale vergognoso comportamento".

 

Alfonso Maria Liguori

 

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