Donne e resilienza: un binomio complesso e nel contempo affascinante sul quale si è espressa la scrittrice-imprenditrice nel settore marketing Chiara Martini : "Le donne sono maestre nell’arte della resilienza, resistono alle avversità, alle delusioni, alle sconfitte, senza mai abbattersi. Uno studio dell’università americana di Buffalo, New York, associa questa energia così marcata nella donna alla conformazione del cervello femminile. Al di là della materia grigia, sulla base delle esperienze quotidiane e del mio vissuto potrei definire la resilienza come la capacità di assorbire urti, traumi, delusioni e difficoltà della vita, senza lasciarsi andare a vittimismi spiccioli o disfattismi cronici. Una virtù propriamente femminile, un monito che arriva dalle donne, al contrario degli uomini, che tendono, in genere, ad adattarsi dopo un'iniziale parentesi lamentosa.
Attenzione a non confondere la resilienza con la resistenza: la resistenza è una prova di forza, è ostinazione, cocciutaggine, mentre la resilienza è la capacità di affrontare uno stress attingendo da nuove energie, è capacità di adattamento, è reinventarsi. Senza questa carica interiore le donne non potrebbero ricoprire vari ruoli: donna, compagna, madre, lavoratrice; insomma non potrebbero affrontare nello stesso tempo tutte le responsabilità insite nei rispettivi ruoli. La resilienza, però, non è un'abilità che si sviluppa in un giorno, richiede tempo, costanza e perseveranza, è la forza d'animo che si acquisisce col tempo e una buona dose di volontà. Essere resilienti significa essere più felici, perché la persona resiliente riconosce le proprie capacità e i propri limiti, considera le difficoltà come delle opportunità, è una persona creativa, ottimista, flessibile al cambiamento, ironica, cerca di circondarsi solo di persone positive, ma soprattutto è una persona che ha imparato a chiedere aiuto: chi chiede aiuto ha ben compreso che non siamo perfetti, dimostrando in tal modo una spiccata intelligenza emotiva".
Alfonso Maria Liguori