Essere professionisti non vuol dire solo indossare un camice o magari una toga, essere in possesso di un titolo accademico che consente l'esercizio della disciplina nella quale si è istituzionalmente qualificati. Occorre innanzitutto porre in essere il meglio di quello che si sarebbe dovuto apprendere tanto dall'educazione familiare quanto da un percorso di studi completo nell'accezione più qualitativa del termine. Purtroppo troppo spesso, lo sottolineiamo con estrema amarezza, così non è: falsi sorrisi e commenti sottobanco minano alla radice buona fede e spessore di chi forse non fa i conti con la comune appartenenza geografica. Il mondo è piccolo si sa soprattutto quando magari si è frequentato lo stesso liceo o ateneo. Nulla di nuovo, diverso dal penoso scenario che per anni ha fortemente penalizzato la crescita socio-culturale non solo di Ercolano ma di tutta la fascia vesuviana. Parola d'ordine emergere in tempi utili e con ogni mezzo in barba ai più sacri principi deontologici, per non parlare del rispetto per il prossimo ormai utopia. In questo senso la Dottoressa Carmela Raiola rappresenta un fulgido esempio non solo di efficienza professionale ma soprattutto di correttezza etica, trasparenza operativa, linearità d'intenti.

Chi scrive con il rispetto dovuto ad una Signora, madre e moglie esemplare, pone l'accento anche sullo charme che contraddistingue la grande professionista, una splendida miniatura che ispirerebbe l'estro artistico di grandi pittori/scultori della storia. Esternazione per nulla banale o casuale ma al contrario una risposta eloquente a chi crede, nascosto nell'ombra di una palese mediocrità, di potersi assurgere ad essere superiore, quasi musa fatale depositaria della verità assoluta e della bellezza. Si guardi alla Dottoressa Raiola come ad un'alba che illumina l'oscurantismo borghese, in provincia dai toni ancora più cupi e spenti.

L'imperialismo occidentale muove i suoi tentacoli verso Paesi che per cultura e tradizione storica dovrebbero cassare con decisione certi penosi attacchi del "sistema". Sovente invece ci si vende al migliore offerente abbaglianti dal miraggio di bruciare le tappe e salire di un gradino rispetto a chi è oggettivamente più meritevole. Tornano alla mente le parole di Maometto:" Anche l’ipocrita ha tre segni di riconoscimento: quando parla, mente; quando promette, manca alla promessa data; quando ci si fida di lui, tradisce". Quanta profondità nelle parole semplici e dirette del fondatore e profeta dell'Islam, quali inequivocabili segnali d'allarme che ci dovrebbero portare a rivedere, forse, persone che ci circondano definendosi "amiche". Complimenti Dottoressa Raiola, continui a brillare di luce propria rammentando, a sua tutela, i versi del Sommo Poeta :" “Perché quando lo strumento dell'intelligenza si somma alla forza bruta e alla malvagia volontà, il genere umano è impotente a difendere se stesso.”

 

Alfonso Maria Liguori