Un principio elementare, di fatto scontato eppure difficilmente comprensibile da parte della stragrande maggioranza della gente. Ad un ministro di Dio, ad una sposa del Signore non si perdona nulla puntando continuamente il dito su quelli che appaiono come difetti indegni di chi indossa una veste talare. Quanto siamo lontani dalla verità : chi si consacra a Dio lo fa rinnovando i suoi voti ogni giorno della sua esistenza. Non esistono promesse ad aeternum che tengano. La consacrazione è un impegno, estremamente serio e frutto di una lunga riflessione, parliamo di anni, che la persona assume dinanzi a Dio. Per molti atei si parla del nulla, di imboscati che si nascondono dietro una croce per ricevere uno stipendio senza correre particolari rischi. Fortunatamente anche tra chi non crede in Dio ci sono tante persone di buon senso che , a prescindere dal credo, riconoscono i meriti di chi si impegna quotidianamente per aiutare il prossimo. Pensiamo ai parroci di frontiera, a chi sfida la camorra ogni giorno armato solo del Rosario e della Fede in Dio, di chi si vede abbandonato dalle istituzioni in quartieri monocolore simili a bare di cemento. A queste persone la nostra incondizionata stima, il nostro rispetto e la gratitudine della società civile. Sotto il vestito c'è un essere umano, con le sue debolezze e i suoi vizi. In tal senso è giusto operare un'attenta scrematura al fine di evitare che persone indegne ricoprano ruoli educativi all'interno delle comunità. Sappiamo cosa è successo di brutto in oratori e seminari, quanto marciume abbia macchiato credibilità e immagine dello Stato Vaticano (non della Chiesa di Cristo) coinvolgendo perfino cardinali di primo piano.
Tuttavia questo non basta a fare di tutta un'erba un fascio, a ridimensionare l'enorme lavoro di chi crede nella propria missione e non si arrende dinanzi alla prevaricazione violenta, da qualsiasi parte provenga. I cosiddetti "criticoni", i "leoni da tastiera" che sparano sentenze contro tutti senza mai aver mosso un dito per il prossimo, sempre chiusi in una stanzetta o in un villone fortificato, scendano dal pulpito, si rimbocchino le maniche e offrano il loro contributo alla causa. C'è tanto da fare e ognuno, nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche, è chiamato a fare la sua parte. Odo da ragazzo tanti dire:" Dov'è Dio? Se ci fosse non permetterebbe che innocenti bambini muoiano di fame e malattie da sempre, né genocidi che non risparmiano vecchie, donne, diversamente abili, persone sotto la soglia di sopravvivenza". Tutto questo avviene perché il cuore di altri uomini è di pietra come l'egoismo esasperato che li anima non per volontà di Dio. Da credenti, nel pieno rispetto di chi non lo è, invitiamo a riflettere sul concetto di libero arbitrio...cardine fondamentale sul quale ruota l'intero concetto di Fede.
Alfonso Maria Liguori