"Rispettare il ruolo vuol dire proiettare un'immagine reale di noi stessi". Cassiamo le farse, avanti tutta con la lealtà espressiva che manifesti personalità e caratteristiche individuali in modo trasparente. "Perché recitare un ruolo - ha dichiarato la scrittrice-imprenditrice nel settore marketing Chiara Martini - che non ci appartiene quando non vi è nulla di più bello e fiero del palesarsi per quella che è la nostra vera natura. Natura magistra vitae: quanto dovremmo apprendere dal mondo animale, dagli ecosistemi, quale mirabile esempio di coerenza ed efficienza la natura ci offre venendo continuamente attaccata dalla scelleratezza dell'essere umano che continua ad avvelenare il mondo con criminale incoscienza. Si parla di soggetto alfa o di soggetto beta per distinguere ruoli diversi all'interno, per esempio, di un branco: tra gli esseri umani tale principio resta pressocché immutato. Attenzione però a non creare equivoci o a cedere a manipolazioni maligne: l'anima, la spiritualità che ci contraddistingue non hanno nulla a che fare con le caratteristiche comportamentali e caratteriali del soggetto.

Essere dominanti o sottomessi vuol dire solo esprimere la propria inclinazione senza timore di essere giudicati frettolosamente dall'ipocrisia borghese. Quando si è realmente quello che si dice di essere c'è solo gratificazione, che si domini o si subisca e mai frustrazione. Quella appartiene solo agli stati patologici che vanno trattati come tali da professionisti qualificati. Da donna alfa quando interagisco con un cliente cerco di elevare al massimo il mio potenziale al fine di lasciare un'impronta indelebile del rapporto. Alla base c' è sempre e comunque rispetto: è questo quello che tanti non capiranno mai confondendo, anche nell'erotismo, ruoli e fantasie con squallide morbosità e volgarità.  Una precisazione doverosa nel rispetto della professionalità di chi dona benessere psico/fisico senza mai superare il limite del buon senso e dell'educazione. Portare un individuo all'orgasmo pieno vuol dire stimolarne desideri nascosti e voglia di trasgredire liberandolo da inutili tabù.

Lasciamo ai mediocri e ai poveri di spirito la presunzione di poter sentenziare del prossimo nemmeno fossero i detentori assoluti della conoscenza e del bene. *In generale, gli uomini giudicano più con gli occhi che con le mani, perché tocca a vedere a ciascuno, a sentire a pochi. Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei*. Concordo con il pensiero di Niccolò Machiavelli tentando di rimanere sempre me stessa in qualsiasi circostanza, non prestando il fianco a quanti vorrebbero alterare il nostro essere animati da invidie immotivate e complessi mai superati nel tempo".

 

Alfonso Maria Liguori