"La qualità non conosce compromessi ma è sempre espressione di professionalità ed efficienza". Un concetto scontato solo all'apparenza a giudicare dall'inflazione che ancora regna sovrana soprattutto in ceti contesti lavorativi dove si confonde la quantità dozzinale con la qualità. In merito si è così espressa la nota scrittrice-imprenditrice nel settore marketing Chiara Martini:" Non capisco come molte persone incorrano ancora in un grossolano fraintendimento perdendo di vista l'essenza profonda della qualità. La quantità, soprattutto a buon prezzo, non è mai un buon biglietto da visita soprattutto quando si interagisce con persone di un certo livello che hanno tanto da perdere e poco tempo a disposizione per il proprio relax. In questi casi si è chiamati ad offrire il meglio di sé mostrando doti relazioni e gestionali fuori dal comune. Abbiamo più volte evidenziato come il piacere psico/fisico donato ad una persona debba seguire delle regole fondamentali, che vanno dal buon senso alla professionalità dell'operatrice, dalla discrezione alla capacità d'adattamento di chi sa di avere di fronte un personaggio impegnato al top in un determinato ambito lavorativo. Purtroppo l'approssimazione e la cialtroneria di tante mina la credibilità di una professione antica come il mondo ma in continua evoluzione che valica i limiti ordinari del linguaggio borghese per toccare le alte vette della libertà di costume, sempre sotto l'egida della legalità e dell'educazione.

La cultura classica ci insegna ad amare il bello a prescindere dalla sessualità che lo contraddistingue o da altre componenti legate a pregiudizi etnici o religiosi: non dovremmo mai dimenticare come il qualunquismo spicciolo non apporti alcunché di positivo ad una società ormai sorda alle esigenze delle masse e cinica nei confronti dei più deboli. Venga fuori la personalità della professionista del benessere che deve fare la differenza in un palcoscenico pieno di scarne comparse ma orfano di grandi attori. Una farsa non dura mai a lungo e conduce inesorabilmente al più miserabile dei fallimenti. Occorre sentirsi innanzitutto in armonia con sé stessi per poter affrontare in modo vincente il prossimo: non vedo come si possa donare piacere ad altri quando si è incapaci di donarlo a noi stessi. Attenti allora agli specchietti per le allodole e alle facili lusinghe di chi si svende vergognosamente pur di attirare l'attenzione di quanti credono ancora al prato dei miracoli e all'albero dagli zecchini d'oro".

 

Alfonso Maria Liguori

 

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