Nella società dell'apparire ad ogni costo la bellezza frivola guadagna terreno nei confronti del fascino. Facile e scontato il copione: sei giorni su sette passati in palestra e dall'estetista, tanto per gli uomini quanto per le donne, tatuaggi e acconciatura ad emulare la star del momento, piglio da duri scolpito sul volto anche se poi non si è fatto nella vita nemmeno lo scout. "Malessere": questo il termine ultimamente tanto di moda a Napoli e in provincia per indicare il malandrino o la donna scaltra dal fascino accattivante. In parole povere modelli negativi per antonomasia diventano esempi da emulare soprattutto per i giovani. Ad agonizzare l'educazione ed il rispetto per i ruoli: saccenti e presuntuose le nuove generazioni, senza mai generalizzare non è nostro costume, credono che tutto sia dovuto o che si possa prendere in stile "Scarface". Peccato che di un capolavoro del cinema finiscano con l'ignorare il finale ed il messaggio che avrebbe, a questo punto doveroso usare il condizionale, dovuto trasmettere alla gente. In questo mondo pazzo e cinico, dove si continua a morire in guerre assurde tra l'indifferenza di interi continenti, non c'è più spazio per la Fede o i sani principi che vengono ritenuti dai più favolette da oratorio domenicale. D'altronde come si sente in giro spesso quando sono gli alti prelati a sbagliare per primi, a macchiarsi delle più disgustose nefandezze, perché le masse dovrebbero ascoltare le loro prediche. Qui l'eterno equivoco tra Fede e Stato Vaticano, tra religione e politica, tra il sacrificio di chi ha dato la vita per l'umanità, se non consideriamo Gesù figlio di Dio dobbiamo comunque attribuirgli il titolo di miglior pacifista della Terra, e corrotti prelati che nascondendosi dietro la croce hanno saccheggiato paesi lontani o venduto il paradiso in cambio di denaro.

Questa è storia , non c'è discussione. Allora come sperare che si resti ancora rapiti dinanzi alla bellezza pura, allo stato di grazia di volti, paesaggi, perfino architetture, talmente sublimi da lasciare sperare nell'esistenza di un'energia superiore a quelle conosciute, incorruttibile e votata esclusivamente al bene. E' chiaro che esternare tali riflessioni ad un affarista senza scrupoli, a gente avida ed arida nello spirito, equivale a passare per dementi, falliti, numeri da sacrificare sull'altare del cinismo di chi siede nella stanza dei bottoni. Ci offriamo immobili come pecore al macello elemosinando per l'intera vita quello che ci spetterebbe di diritto. Chi comanda consce bene la strategia del "Divide et impera" e la utilizza per dare vita a spietate guerre tra poveri, le più miserabili e distruttive. Dante Alighieri lo aveva capito, non ha caso si parla della modernità di Dante, e con lui tanti autorevoli rappresentanti della specie umana che non hanno mai cassato il libero arbitrio per interessi economici o bramosia di potere.

 

Alfonso Maria Liguori 

 

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