Quante volte si è certi di raccontare la verità, di ricostruire un avvenimento nella sua esatta dinamica. In alcuni casi però così non è:" La memoria gioca - ha precisato  Chiara Martini, scrittrice-imprenditrice nel settore marketing - strani scherzi, momenti e situazioni particolari si mescolano come un cocktail di cui non si riesce più a distinguere i sapori. Un processo che ci porta a ricordare solo la nostra versione di quanto accaduto sebbene in assoluta buona fede. In alcuni casi viviamo parentesi talmente intense da non rendercene conto al momento, fotogrammi destinati ad imprimere una svolta nella nostra intera esistenza. Anche nell'erotismo è così: erotismo che non deve essere vissuto come meccanica sequenza di movimenti che conducono all'orgasmo ma come ricerca del piacere assoluto che allontani dalle ambasce di una monotona quotidianità. Viviamo ormai immersi in una società che venera l'apparire rinnegando l'essere, in cui per contare devi essere ed avere, che lascia veramente poco spazio ai sentimenti. In questo vortice è fondamentale non lasciarsi andare completamente, restare sempre bene a contatto con la realtà ragionando in modo autonomo e non seguendo ottusamente il gregge. Non cadiamo nella trappola della banalità,  dell'ordinario, nel tranello di chi ci stereotipa per poi creare cloni che servano ad arricchire determinati poteri.

Impariamo con umiltà e abnegazione che in qualsiasi sfera lavorativa deve esserci dignità, coscienza, rispetto del prossimo e soprattutto autostima. Cassiamo ipocrisie borghesi e moralismi bigotti che hanno prodotto nel tempo danni enormi alla credibilità del Paese. Perseguiamo al contrario la libertà di pensiero e d'azione nel rispetto delle leggi e del vivere civile. Non siamo eterni: è questo un principio tanto scontato quanto troppo spesso dimenticato dalla maggioranza delle persone. Fare sesso in modo fantasioso, divertente, sentendosi pienamente appagati, funge da antidepressivo nei confronti di una vita dai ritmi produttivi estenuanti. La frustrazione è talmente diffusa tra le persone da essere considerata sintomo endemico, roba di tutti i giorni.

Sottovalutare tale fenomeno vuol dire commettere un errore madornale: tante esistenze si sarebbero potute salvare prestando maggiore attenzione alle richieste di aiuto di chi nella stragrande maggioranza dei casi viene ignorato da tutti, istituzioni e familiari. Non possiamo perdere tempo ad aiutare l'altro presi come siamo a rincorrere un consumismo che crea più dipendenza degli oppiacei. *L'uomo non è niente altro che quello che progetta di essere; egli non esiste che nella misura in cui si realizza; non è dunque niente altro che l'insieme dei suoi atti, niente altro che la sua vita (Jean Paul Sartre)*. 

 

Alfonso Maria Liguori