Continua la sua pacifica battaglia contro il bullismo l'affermata scrittrice-imprenditrice nel settore marketing Chiara Martini. Chiaro il monito lanciato da Martini che ha dichiarato:" Se vogliamo ottenere risultati concreti nella lotta ad una delle più odiose piaghe sociali dobbiamo far si che si squarci una volta per tutte il muro di omertà che spesso protegge i soprusi perpetrati dai violenti di turno nei confronti delle giovani vittime. Non dobbiamo mostrare alcuna esitazione nei confronti di chi tenta malignamente di minimizzare episodi violenti nei confronti di giovanissimi, etichettandoli come semplici bravate. Abbiamo gli strumenti per difendere legalmente i nostri ragazzi, per far si che non debbano essere terrorizzati all’idea di recarsi a scuola per la paura di subire continui soprusi da parte di qualche scalmanato.
In tal senso determinante appare il supporto offerto dai dirigenti didattici e dal corpo docenti : insieme possiamo fermare questa insano costume che lede l’equilibrio psico-fisico dei nostri ragazzi. Non chineremo mai il capo difronte alla prevaricazione violenta o all’anarchia comportamentale : sempre avanti nella legalità, nel vivere civile insegnando a quanti erediteranno questa terra senso di lealtà e rispetto per l’altrui dignità. Invito i giovanissimi a praticare lo sport con particolare riferimento alle arti marziali che insegnano non solo a difendersi ma ad apprezzare la sinergia, la lealtà, il senso di appartenenza ad un gruppo motivato da sani principi a superare i propri limiti attraverso un costante allenamento psico/fisico.
Da professionista nel settore benessere non posso che sottolineare l'importanza delle attività dinamiche non solo per l'estetica della persona ma soprattutto per la salute e per il raggiungimento di un equilibrio interiore indispensabile ad affrontare la vita con mentalità vincente. Basta con i luoghi comuni e gli stereotipi che vorrebbero etichettare negativamente chi vive al di fuori degli schemi ordinari, dell'ipocrisia borghese, del qualunquismo spicciolo".
Alfonso Maria Liguori