Entrata a gamba tesa da parte delle Fiamme Gialle nei confronti del ras, da tempo detenuto, Gennaro Marino, meglio noto negli ambienti criminali come "o McKay", al quale sono stati sequestrati beni per circa 20 milioni di euro intestati a 5 prestanome. A firmare il provvedimento la sezione misure di prevenzione (presidente Teresa Areniello) del Tribunale di Napoli su richiesta del sostituto procuratore Vincenza Marra. Nello specifico a Marino sarebbero state sequestrate 18 unità immobiliari tra Napoli, Melito di Napoli, Vitulazio (Caserta) e Corigliano Calabro (Cosenza) e i compendi aziendali di due imprese per la distribuzione di carburanti e la compravendita immobiliare con sede a Napoli ed Arzano. Grazie alle rivelazioni di pentiti eccellenti gli inquirenti sono riusciti a ricondurre la figura criminale di Gennaro Marino prima al clan Di Lauro e poi successivamente ai cosiddetti "scissionisti". Gennaro Marino sarebbe stato tra i mandanti della mattanza di camorra tra i Di Lauro e gli "scissionisti" che ha visto come scenario Secondigliano, Scampia e i comuni di Melito, Mugnano, Arzano e Casavatore.
Al tempo della feroce contesa tra i due eserciti della camorra Gennaro Marino controllava lo spaccio di droga delle "Case Celesti" con un volume d'affari vertiginoso. Cifre esorbitanti sarebbero state nella disponibilità di Marino che avrebbe utilizzato i fiumi di denaro provenienti dal traffico di stupefacenti per acquistare immobili, società, attività commerciali, con particolare riferimento alla ristorazione e ai centri scommesse, nonché per armare e mantenere vere e proprie "armate" al suo comando. È ritenuto coinvolto anche in molti omicidi, alcuni particolarmente efferati, quattro risalenti proprio alla prima faida di Scampia del 2004.
L'ex boss è detenuto dal 2004 per condanne passate in giudicato che l'hanno colpevole di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, sequestro di persona, distruzione di cadavere, detenzione e porto illegale di armi da fuoco: il fine pena, per lui, è previsto nel 2077. Secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi il colpo assestato al super boss Gennaro Marino potrebbe stuzzicare le mire espansionistiche di clan emergenti pronti ad approfittare del momentaneo indebolimento di uno dei pezzi da '90 della mala che conta. Il timore di nuovi sanguinosi scontri per il controllo delle attività illecite sul territorio sarebbe più che fondato come trapelerebbe anche dalle "veline di Radio Mala".
Alfonso Maria Liguori