Con drammatica ripetitività i media evidenziano, giorno dopo giorno, casi di violenza ai danni delle donne. Si sente di tutto: donne trucidate dall'uomo per anni considerato compagno di vita, criminali reazioni di gelosia, atroci sevizie messe in essere ai danni di studentesse, lavoratrici, casalinghe da individui insospettabili. Un fiume in piena che lo Stato non sembra in grado di arginare. Complice  penuria negli organici delle forze di polizia e leggi inadeguate sovente canaglie riescono a farla franca o a cavarsela con pene talmente leggere da rasentare il ridicolo. " La violenza sulle donne - ha commentato Chiara Martini, imprenditrice nel settore immobiliare marketing - compromette ancora la qualità d'esistenza di migliaia di donne che in alcuni casi perdono addirittura la vita per mano di individui senza scrupoli. La questione è tanto delicata quanto complessa: a livello istituzionale siamo ancora lontani dal fronteggiare questa piaga sociale con mezzi giuridici adeguati.

Le attuali normative appaiono inefficaci, la burocrazia che le caratterizza estenuante, la certezza di pena praticamente chimera. Non possiamo concederci il lusso di trattare con sufficienza temi che umiliano una società civile degna di tale appellativo. Troppo spesso le vittime di violenza, fisica e piscologica, vengono lasciate sole, troppo spesso la macchina del fango si mette in moto alleggerendo, vergognosamente, la posizione giuridica dell'aguzzino di turno.

Chi viola la fisicità e l'equilibrio psicologico di una donna si qualifica essere spregevole, non all'altezza di definirsi uomo: uomo, una parola grande che sovente viene ridimensionata da politiche qualunquiste e farse propagande riformiste nei confronti dei diversi sessi". Profonda ed inequivocabile la dichiarazione di una donna intelligente e preparata sempre perfettamente calata nella realtà sociale del suo tempo. Purtroppo c'è chi al contrario preferisce ignorare determinati fenomeni nell'assurda convinzione che certe tragedie non possano mai interessarlo direttamente. C'è poi chi riconosce una certa responsabilità, nei casi di violenza sessuale, all'abbigliamento con il quale ragazze anche adolescenti girerebbero per i locali soprattutto nel weekend. In merito preferiamo non pronunciarci ritenendo tale affermazione prova tangibile del fallimento di una democrazia che è costata agli italiani un prezzo altissimo in termini di vite umane. 

 

Alfonso Maria Liguori 

 

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