Ogni persona dovrebbe essere libera di apparire come preferisce. Tuttavia, e nonostante abbiamo fatto passi avanti, l’influenza di certi standard di bellezza del momento è ancora molto presente e può condizionare i giudizi verso il proprio corpo e quello altrui. Commenti come “questo vestito ti sta male” hai perso peso, stai molto meglio” sono opinioni (non richieste) che vengono spesso espresse senza mettersi a sufficienza nei panni degli altri. Nell'articolo di oggi parliamo di body shaming, ovvero la critica fatta ai corpi che non corrispondono a certi canoni. la definizione di body shaming è “Il fatto di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico” ed è una parola composta dai termini inglesi body (corpo) e shaming (far vergognare qualcuno). Il dizionario chiarisce in poche parole il significato di body shaming, definendolo come la pratica con cui una persona viene criticata o umiliata per il suo aspetto fisico: perché ha la cellulite, perché è dimagrita o perché è in sovrappeso, perché ha delle macchie sulla pelle, perché non ha capelli, perché ha le smagliature, perché non ha muscoli marcati o perché ne ha troppi... Per capire cosa significa body shaming, basta esercitare un po' di memoria e ricordare come, di tanto in tanto, arriva la notizia che questa o quella celebrità è stata vista in spiaggia con un fisico che non soddisfa i canoni di bellezza della società attuale Difficile sapere quando questo fenomeno, così per come lo conosciamo, abbia avuto origine. Possiamo dire che il body shaming e il concetto di bellezza sono legati da sempre, ma anche che ogni epoca della storia ha stabilito diversi canoni di bellezza. Per esempio, c'è stato un tempo in cui non esisteva il culto della pelle abbronzata, ma era considerato desiderabile avere la pelle chiara.

Ci sono stati anni in cui una donna per ottenere un “corpo perfetto” doveva rientrare nelle famose misure 90-60-90... Il concetto di bellezza e il body shaming sono legati e si adattano a ogni cultura ed epoca. Ma chi decide cosa è bello e cosa è brutto? E perché non riuscire a soddisfare gli standard stabiliti può condizionarci così tanto? Il bisogno di accettazione è uno dei motivi principali. I social media spesso espongono le persone a una varietà di immagini corporee ideali o ritoccate, creando un ambiente in cui le persone sono inclini a confrontare i propri corpi con standard irrealistici. In ogni caso, non sono i social network ad aver creato questo fenomeno: queste piattaforme hanno semplicemente “viralizzato” e diffuso una realtà che già esisteva. Ciò che viene comunicato attraverso i social network e la pubblicità (veicolo altrettanto di impatto nella diffusione di certi standard di bellezza) può provocare grandi sofferenze in quelle persone che hanno un rapporto difficile con il proprio corpo. Un recente attacco al body shaming proviene proprio dal mondo hollywoodiano, dove lo star system non permette eccezioni. Eppure l’attrice Nicola Coughlan, protagonista della 3 stagione di Bridgerton ha deciso di fare una mossa da vera paladina della Body Positivity e di rispondere di tutto punto alle critiche mosse sul suo aspetto fisico. Infatti non ha accettato di dimagrire per girare la 3 stagione della serie, cosi come aveva fatto il suo personaggio nel romanzo originale , ma anzi ha deciso di mostrare il suo corpo in tutto il suo splendore con orgoglio, perché ciascuno di noi è e rimarrà sempre perfetto nelle proprie imperfezioni.

 

Dottoressa Luciana Visciano

 

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