"Una donna che finge di essere quello che non è danneggia solo sé stessa": affondo di Chiara Martini. La nota scrittrice- imprenditrice nel settore marketing si è sempre espressa contro l'ipocrisia ed ogni forma di finto perbenismo. "Inutile recitare una parte che non appartiene al soggetto - ha spiegato Chiara Martini- tanto nessuna commedia dura per sempre e la vera natura della donna viene comunque fuori. Mi rivolgo a quelle mogli inacidite pronte a puntare il dito contro chi è rea solo di vivere la propria vita come meglio crede, senza frustrazioni o complessi di sorta. Sono proprio le frustrazioni ad animare la cattiveria e l'astio di chi si vede sfiorire giorno per giorno in un matrimonio che forse non voleva, con un consorte che non la soddisfa e uno stile di vita diametralmente opposto a quello che avrebbe voluto sostenere. Petulanti, noiose e pesanti come macigni queste infelici espressioni del gentil sesso sfogano la propria rabbia su donne curate, sotto il profilo fisico, culturale, piscologico, che hanno avuto il coraggio di sfidare la vita dando alla stessa del tu. Una vera Signora è sempre padrona della scena, che sia nell'esercizio della professione o nella vita privata. Conquista con naturale fascino, rapisce il cliente con devastante semplicità, spende ogni attimo della sua esistenza donando e prendendo piacere nell'accezione più completa del termine. Si, perché questo è un concetto da approfondire con attenzione.

Quando si opera in modo veramente professionale c'è sempre positività a cui attingere per migliorare sé stessi, crescendo in modo qualitativo attraverso le esperienze intense e nuove che si vivono. Anche incrociare un soggetto passionale, particolarmente dotato e predisposto all'arte amorosa, può invogliare la donna a superare i suoi stessi limiti donando al cliente sensazioni di una tale intensità dal renderla indispensabile allo stesso per il futuro. Tante volte dopo una performance ho ascoltato mariti/compagni lamentarsi di mogli/compagne noiose, bigotte, egoiste e per nulla fantasiose. Arrendersi alla banalità vuol dire rinunciare alla parte più bella della vita. Quindi perché fingere di essere quello che non siamo, lasciar credere al cliente di poter donare quello che non conosciamo affatto magari solo per riuscire a concordare un onorario maggiore. La sorte è cieca la persona no: seguono penose conseguenze perdendo inesorabilmente di credibilità e spessore professionale. L'arte di amare è complessa, non è per tutti, richiede serietà, estro, rispetto per sé stesse e soprattutto lealtà nei confronti del prossimo. Tante dicono di essere ma sempre meno sono e me ne accorgo dalle continue lamentele di clienti esasperati dalla scarsa qualità che trovano in giro nel settore. Allora: qualità e non quantità *in saldi*. Nessuno è perfetto ma se sappiamo agire perfino un difetto può trasformarsi in una grande virtù :* “Per natura non abbiamo difetto che non possa diventare un punto di forza, nessun punto di forza che non possa diventare un difetto* (Goethe)". 

 

Alfonso Maria Liguori

 

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