"Non confondiamo stimolanti giochi di ruolo con la fastidiosa morbosità": inequivocabile il messaggio di Chiara Martini, scrittrice-imprenditrice nel settore marketing, in merito ad un tema spesso oggetto di controverse interpretazioni." Una professionista - ha spiegato Chiara Martini - deve assecondare le fantasie del cliente materializzando i suoi desideri. Ottemperare alle richieste di chi si affida a noi per il suo benessere psico/fisico non vuol dire però superare la sottile ma fondamentale linea che divide una prestazione di qualità dalla materializzazione della più fastidiosa morbosità. Ogni eccesso è sempre un campanello di allarme, la prova di un disagio provato dalla persona ferita, in un tempo anche remoto, negli affetti, nella fisicità o semplicemente impossibilitata per inadeguatezza contestuale a dichiarare la sua vera sessualità. La questione è tanto seria quanto delicata : un soggetto che cambia improvvisamente umore, atteggiamento, perfino tono di voce può essere potenzialmente uno psicotico. Pensiamo ad un individuo affetto da schizofrenia paranoide  : nel quotidiano persona normale, anche socievole, che per liberare la propria follia deve creare intorno a sé lo stesso scenario che in un determinato momento della sua esistenza consentì allo squilibrio di emergere. Si parla di una data, di un vestito o addirittura di un colore. Elementi insomma che fungano da cornice ideale per il suo trauma scatenante.

Una professionista al minimo dubbio, per la sua incolumità e quella del cliente stesso, deve con grande diplomazia concludere la prestazione senza suscitare frustrazione nell'uomo, allontanandosi dallo stesso per il futuro e non esitando ad allertare le istituzioni competenti nel caso di atteggiamento persecutorio da parte del cliente. Tutt'altra storia quella del sano gioco di ruolo: stimolante, fantasioso, cassa di risonanza per la libido, anticamera di amplessi consumati con ineguagliabile intensità. In questo caso siamo chiamate a dare il massimo, a liberare l'ecletticità che abbiamo dentro, ad immedesimarci nel personaggio al punto di renderlo fedele alla realtà. Come sempre la qualità ha un costo, soprattutto quando supera gli argini dell'ordinario. In merito ci siamo già espressi ma è bene ribadire il concetto nell'interesse della clientela che non deve cadere nella trappola del piacere a buon mercato. *Per natura non abbiamo difetto che non possa diventare un punto di forza, nessun punto di forza che non possa diventare un difetto*: Goethe aveva centrato in pieno il punto con una riflessione che dovrebbe spronarci ad un profondo esame introspettivo per vivere meglio con noi stessi e con il prossimo".

 

Alfonso Maria Liguori